domenica 4 novembre 2018

Review: Secret Weapons

Secret Weapons Secret Weapons by Eric Heisserer
My rating: 4 of 5 stars

Un volume unico che mi ha catapultato nel bel mezzo degli eventi più recenti accaduti in Valiant. Sorretto da una scrittura e una caratterizzazione piuttosto riuscita dei personaggi (Owen più di tutti forse), Secret Weapon è sufficientemente autoesplicativo da rappresentare un buon punto di inserzione per i nuovi lettori Valiant. Una trama semplice e tutto sommato non troppo originale mette ancora più in risalto la psiche dei propri personaggi a cui ci si affeziona nel giro di poche pagine. Tante buone e azzeccate soluzioni grafiche che rendono la lettura piacevole e sorprendentemente scorrevole.

View all my reviews

mercoledì 10 ottobre 2018

Review: Quantum Age: From the World of Black Hammer #3

Quantum Age: From the World of Black Hammer #3 Quantum Age: From the World of Black Hammer #3 by Jeff Lemire
My rating: 3 of 5 stars

Quantum Age è finora lo spin-off più debole tra quelli creati da Jeff Lemire per l'universo di Black Hammer. Probabilmente questa disaffezione verso la mini deriva da una pubblicazione discontinua e alternata/oscurata dai risvolte della saga principale in Age of Doom. Ad ogni modo Quantum Age #3 risolleva l'asticella dell'attenzione e ci ricorda che nonostante siamo anadati 1000 anni avanti nel futuro QA rimane uno spin-off legato agli eroi originali di Spiral City. Wilfredo Torres ci mette del suo e questo basta a portare a casa un risultato positivo appena prima che l'interesse verso questa miniserie scemasse. Jeff Lemire ci infila anche una minuscola parabola robotica che però serve solo a distrarre il lettore prima di rifilargli la bastonata tra capo e coccolo

View all my reviews

sabato 6 ottobre 2018

Review: Criminal, Vol. 6: The Last of the Innocent

Criminal, Vol. 6: The Last of the Innocent Criminal, Vol. 6: The Last of the Innocent by Ed Brubaker
My rating: 4 of 5 stars

Meraviglioso sino all'ultima fottuta pagina. L'unico dei personaggi di Criminal ad avere un finale in netta opposizione con gli altri capitoli. A voler forse rimarcare la differenza che intercorre tra Ryle e tutti gli altri protagonisti di Criminal. Personaggi loschi, spregiudicati, outsider ma che da qualche parte nascondevano un lato innocente miracolosamente rimasto immacolato dal marciume di tutta una vita. Ryle invece è semplicemente machiavellico, un guscio vuoto, amorale, inarrestabile forza dell'affermazione dell'io. Non un personaggio che non prova rimorso ma che anche di fronte al peggio del peggio sceglie comunque ciò che è meglio per se stesso. Un codardo forse, ma certamente un uomo intraprendente. Ho apprezzato tantissimo la continua alternanza di stili che Sean Phillips mette su tavola per distinguere nettamente tra passato e presente. Una tecnica che muta i propri codici nel corso del volume e che attribuisce significati nuovi alla vicenda. Ne è un esempio lampante la vignetta finale in cui i due stili si fondono completamente, lasciando le figure in secondo piano abbozzate in stile realistico e le due figure in primo piano nel classico stile da strip anni 30. Un thriller che sa rubare dagli esempi giusti e reinventarsi in tanti punti, donando più di uno spunto di riflessione al lettore. La sceneggiatura di Brubaker manco a dirlo è essenziale, pulita, secca. I suoi personaggi non si perdono mai in pippozzi inutili ed ogni volta sorprendente constatare come le sue didascalie spesso e volentieri seguano una linea tanto naturale da anticipare la riflessione del lettore. Credo che per il mosaico stupefacente che è riuscito a elaborare, Criminal sia la serie meglio riuscita di questa coppia di autori fenomenali.

View all my reviews

venerdì 5 ottobre 2018

Review: Cosmic Ghost Rider (2018) #4

Cosmic Ghost Rider (2018) #4 Cosmic Ghost Rider (2018) #4 by Donny Cates
My rating: 4 of 5 stars

Un numero da non prendere troppo alla leggera l'ultimo scritto da Donny Cates per questa mini sul Cosmic Ghost Rider. Castle si trova finalmente di fronte alle conseguenze delle sue azioni in una altalena di stupore e disgusto che portano immediatamente la dialettica della mini su un altro piano, uno che Donny Cates ha dimostrato di saper gestire con sorprendente naturalezza. Frank scopre infatti di essere riuscito nel suo intento di crescere un Thanos riluttante alla violenza, ma al contempo questo a portato ugualmente a cambiamenti drammatici per la Terra. Sul pianeta infatti ora vige una netta separazione fra coloro che hanno abbracciato la nuova era di pace e non-violenza e coloro invece che non potendo essere redenti da una vita troppo radicata nella prevaricazione da non poter essere salvati. Riluttante all'uso della violenza il nuovo Thanos cresciuto da Castle si è quindi nell'unico modo possibile. Il che è oggetto di riflessione per Frank e per il lettore, che di fronte all'evidenza vacilla nelle proprie convinzioni. Cates porta il Punitore di fronte all'estremizzazione delle proprie azioni, tirando fuori tutto il conflitto che da sempre rende il personaggio una figura di confine tra il bene e il male. Nonostante la retorica che Cates mette in bocca sia un filino fallace, questa non penalizza di molto il giudizio complessivo dell'albo, soprattutto in virtù della forte vena contraddittoria che si vole porre sulla figura di Frank Castle.

View all my reviews

giovedì 4 ottobre 2018

Review: Mister Miracle Vol. 1

Mister Miracle Vol. 1 Mister Miracle Vol. 1 by Tom King
My rating: 4 of 5 stars

Allora c'è effettivamente di che parlare di questo Mister Miracle Vol.1 realizzato da Tom King e Mitch Gerads. Quello che più mi preme dirvi a caldo è che Gerads in questo volume è in splendida forma e si gioca molto - ma molto - bene le sue carte. Se le gioca bene perché coinvolge con la 'recitazione' dei personaggi che mette in scena e perché spezza e intrattiene nelle sequenze di azione, specialmente durante le fughe di Scott. Per quanto riguarda la storia siamo solo a metà quindi il giudizio che do si limita a quanto contenuto a questa prima parte ed è fortemente limitato dal non conoscere il prosieguo della storia. Personalmente ritengo che Tom King venga un pochino sopravvalutato e dopo aver letto un paio di cose sue non possono non notare questo filo conduttore che lega le sue opere più recenti. Vedere un Mister Miracle così 'terreno' è qualcosa che allo stesso tempo mi intriga, ed emotivamente è innegabile che sia scritto con molta naturalezza, tale da rendere facile empatizzare col personaggio. Dall'altro lato questa impostazione non mi sembra in armonia con il contesto, un contesto di dei e divinità. Questo però è una considerazione fatta anche in funzione del fatto che l'alone di mistero che circonda Scott non è ancora stato svelato. Insomma in una prima impressione a caldo non si può bocciare questo Mister Miracle, anzi il suo compito lo fa egregiamente perché tiene alta la tensione e l'interesse del lettore. Speriamo il secondo volume sia all'altezza delle aspettative - che ora si fanno di tutt'altro peso, viste le premesse.

View all my reviews